Guida all'alimentazione sana per combattere nausea e vomito in gravidanza
Guida a un'alimentazione sana
per combattere nausea e vomito in gravidanza.
Nausea e vomito sono presenti nel 66% delle donne in gestazione e possono avere un impatto negativo sulla qualità di vita.1
I consigli della Prof. Mariangela Rondanelli per combattere questi disturbi:
una dieta equilibrata, personalizzata, ispirata alla tradizione mediterranea e senza sacrifici eccessivi è la chiave per alleviare i sintomi.
La gravidanza è senza dubbio un momento speciale e ricco di gioia nella vita di una donna, che però può essere accompagnato da fastidiosi disturbi come nausea e vomito, che rischiano di compromettere questa esperienza così unica ed emozionante. Essi si manifestano infatti nel 66% dei casi, come evidenzia lo studio PURITY.1
L'alimentazione può avere un impatto sulla nausea e vomito in gravidanza. Infatti, come raccomandato nelle linee guida americane del 2018, per alleviare questi disturbi, le donne dovrebbero evitare di cucinare o di consumare cibi dagli odori forti.2
"La chiave fondamentale per gestire questa situazione è adottare una dieta bilanciata, che preveda diversi pasti e spuntini e che sia in grado di garantire un corretto apporto di macronutrienti e micronutrienti, evitando carenze ed eccessi che potrebbero compromettere la salute della madre e del bambino3,4" – afferma la Prof. Mariangela Rondanelli, Specialista in Scienza dell'Alimentazione, in Endocrinologia e Malattie del Ricambio e in Igiene e Medicina Preventiva..
QUALI CIBI CONSUMARE IN GRAVIDANZA?
Ma quali sono, nello specifico, i cibi suggeriti per alleviare i sintomi di nausea e vomito? "Nonostante non esistano linee guida ufficiali, la letteratura scientifica suggerisce di seguire un'alimentazione bilanciata, ispirata alla dieta mediterranea e composta da piccoli pasti frequenti (4-5 al giorno)" - commenta la Prof. Rondanelli.
Il regime alimentare dovrebbe prevedere un alto consumo di carboidrati integrali, asciutti (come crackers e biscotti), proteine sane (come legumi, uova e carne magra) ed evitare cibi dagli odori forti come il pesce. Inoltre, i grassi sani come l'olio extravergine d'oliva, avocado e frutta secca, aiutano a ridurre l'infiammazione. Anche alimenti come lo zenzero sono consigliati in piccole quantità ma l'impiego dello zenzero potrebbe non bastare se i sintomi sono rilevanti: in questi casi, le più recenti linee guida inglesi del 2024 per la gestione della NVP addirittura affermano che i medici non dovrebbero raccomandare l'utilizzo dello zenzero in quanto questo potrebbe ritardare l'inizio di un trattamento efficace. Inoltre, la dieta dovrebbe prevedere un apporto proteico adeguato, personalizzato sul peso corporeo e, in casi gravi, supportato con l'integrazione di micronutrienti (vitamine del gruppo B, calcio, ferro). 3,5-8
I FALSI MITI
Nel corso degli anni sono stati molti i falsi miti che si sono creati attorno a nausea e vomito in gravidanza. Uno di questi è che durante la gravidanza si debba "mangiare per due", il che può portare a un aumento eccessivo di peso e a complicazioni come il diabete gestazionale o la macrosomia fetale. "In realtà, è più importante mantenere una dieta bilanciata e variata, piuttosto che aumentare indiscriminatamente le porzioni" – commenta la Prof. Rondanelli.5
Un altro mito riguarda l'eliminazione totale dei grassi: non tutti i grassi devono essere evitati poiché i grassi sani, come quelli presenti nell'olio d'oliva e nei pesci ricchi di omega-3, sono essenziali per lo sviluppo del feto e la salute della madre.9
È fondamentale ridurre ad un consumo sporadico i cibi processati e ricchi di grassi saturi, poiché possono rallentare la digestione e aggravare i sintomi di nausea e vomito. Infine, come abbiamo detto precedentemente, anche l'idea che lo zenzero possa essere una soluzione miracolosa per la nausea è semplicistica: pur essendo utile in alcuni casi, va assunto con cautela e nelle giuste modalità.2,7
I SEGRETI PER METTERE IN ATTO LE RACCOMANDAZIONI
Nonostante esistano numerose raccomandazioni utili da seguire, metterle in pratica non è sempre semplice. Tuttavia, nessuna dieta dovrebbe essere vissuta come un sacrificio: l'impegno iniziale richiesto può trasformarsi in un percorso sostenibile, con poche modifiche allo stile di vita.
"Un suggerimento pratico è quello di sperimentare metodi di cottura e preparazione degli alimenti che rappresentino un buon compromesso tra i gusti personali, eventuali sapori o odori che potrebbero aggravare o scatenare i sintomi e il corretto bilanciamento della dieta. In questo senso, può essere utile tenere un diario alimentare per individuare i momenti più critici in cui è più difficile seguire la dieta, come un pranzo in ufficio o la visita di ospiti a casa" – conclude la Prof. Rondanelli.
Con piccoli accorgimenti e un'alimentazione consapevole, è quindi possibile tornare a vivere la gravidanza in modo sereno, preservando il benessere di mamma e bambino e affrontando i disturbi con maggiore tranquillità.
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