Nella fattoria dei sogni, la mozzarella è un derivato delle mandorle. Può sembrare l'incipit di una favola a sfondo alimentare. E, in un certo senso, lo è. Assecondando e incoraggiando la tendenza virtuosa all'abbandono della dieta di origine animale in favore di un orizzonte vegetale, la startup Dreamfarm è finalmente pronta a uscire dalla sfera delle buone idee per entrare di slancio nel segmento, ancora relativamente inesplorato, delle alternative plant based ai latticini. Nel cuore della Food Valley, la società benefit fondata a Sala Baganza da Mattia Sandei e Maddalena Zanoni – ai quali si è recentemente aggiunto l'Ad Giovanni Menozzi – parte dal basso per rivoluzionare un settore che al momento presenta limiti sul piano del gusto e del bilanciamento dei valori nutrizionali. A differenza delle proposte oggi disponibili sul mercato, spesso a base di olio di cocco e amidi modificati, la mozzarella Dreamfarm è frutto di un processo di lavorazione innovativo e proprietario che parte dalla mandorla, reperibile naturalmente nell'area mediterranea: una soluzione che consente all'azienda di perseguire quella filosofia sostenibile testimoniata dalla scelta del tipo di società costituita e ribadita con l'impegno sul fronte di un packaging riciclabile e biodegradabile. Nello specifico, il risultato di una fermentazione naturale che eleva il prodotto a livello di sapore, consistenza e profilo nutrizionale, si distingue per un Nutri-Score A, con pochi grassi saturi (0,9 su 100 gr) e più fibre. Oltre alla mozzarella e al formaggio spalmabile, oggi in fase di lancio in una lista selezionata di negozi nelle principali città europee, Dreamfarm sta studiando un'intera linea di alternative vegetali a prodotti quali gorgonzola, besciamella, mascarpone e ricotta. |
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