Ristorante Rever, quando il sogno diventa realtà (gastronomica)
Ristorante Rever, quando il sogno diventa realtà (gastronomica)
Matteo Insegno e Fabio Sardella, amici con la comune passione per la cucina, hanno dato vita ad uno spazio unico nel suo genere
Coronare un sogno: è quanto hanno fatto Matteo e Fabio, amici con la comune passione per la cucina, due giovanissimi ragazzi che dando vita a Rever (prendendo spunto dal termine rêver che in francese significa per l'appunto sognare), il loro progetto gastronomico, hanno trasformato in realtà la voglia di realizzare un luogo originale che ruota intorno alla cucina ma che riesce con la sua anima polivalente a divenire uno spazio originale dedicato (anche) all'arte. Una sfida che li ha subito posti dinanzi alle tante difficoltà legate all'emergenza sanitaria, prove affrontate con determinazione e creatività, donando una fondamentale continuità lavorativa al locale. Una idea ristorativa che si poggia su un menu basato su prodotti di altissima qualità, impostato valorizzando la cucina tradizionale attraverso tecniche e lavorazioni assolutamente innovative, con molte materie prime a km zero. E zero è anche il valore relativo allo spreco delle loro creazioni, studiate per ottimizzare al meglio ogni singolo ingrediente.
L'obiettivo è quello di creare un'esperienza multisensoriale attraverso sapori, profumi, consistenze e azioni. Un sogno accarezzato a lungo, a partire dal 2016, quando Fabio Sardella e Matteo Insegno si incontrano per la prima volta e scoprono di avere nel cassetto lo stesso progetto. E a quel progetto lavorano in ogni momento libero concesso loro dalle esperienze in cucina di Fabio e dalla carriera di giovane promessa del calcio di Matteo, impegnato contemporaneamente anche nel campo della comunicazione.
Matteo Insegno e Fabio Sardella, amici con la comune passione per la cucina, hanno dato vita ad uno spazio unico nel suo genere
Coronare un sogno: è quanto hanno fatto Matteo e Fabio, amici con la comune passione per la cucina, due giovanissimi ragazzi che dando vita a Rever (prendendo spunto dal termine rêver che in francese significa per l'appunto sognare), il loro progetto gastronomico, hanno trasformato in realtà la voglia di realizzare un luogo originale che ruota intorno alla cucina ma che riesce con la sua anima polivalente a divenire uno spazio originale dedicato (anche) all'arte. Una sfida che li ha subito posti dinanzi alle tante difficoltà legate all'emergenza sanitaria, prove affrontate con determinazione e creatività, donando una fondamentale continuità lavorativa al locale. Una idea ristorativa che si poggia su un menu basato su prodotti di altissima qualità, impostato valorizzando la cucina tradizionale attraverso tecniche e lavorazioni assolutamente innovative, con molte materie prime a km zero. E zero è anche il valore relativo allo spreco delle loro creazioni, studiate per ottimizzare al meglio ogni singolo ingrediente.
L'obiettivo è quello di creare un'esperienza multisensoriale attraverso sapori, profumi, consistenze e azioni. Un sogno accarezzato a lungo, a partire dal 2016, quando Fabio Sardella e Matteo Insegno si incontrano per la prima volta e scoprono di avere nel cassetto lo stesso progetto. E a quel progetto lavorano in ogni momento libero concesso loro dalle esperienze in cucina di Fabio e dalla carriera di giovane promessa del calcio di Matteo, impegnato contemporaneamente anche nel campo della comunicazione.
Rever, la forza di un sogno
Un spazio allestito in stile minimal principalmente dedicato all'alta cucina, ma che si presta a divenire l'ambiente ideale per ospitare qualunque forma di rappresentazione artistica, dalle mostre alle sfilate, passando per le temporary boutique e gli spettacoli musicali. La proposta gastronomica recita naturalmente un ruolo da protagonista grazie ad una carta agile con piatti intriganti dal punto di vista gustativo ed estetico con un punto di forza notevole, l'eccellente rapporto qualità/prezzo che rende Rever un ristorante accessibile a tutti. La forte amicizia che lega Matteo e Fabio è il filo conduttore del menu e della filosofia culinaria del locale: ogni singola creazione ha un significato, ogni piatto è strutturato per essere raccontato attraverso un gusto originale. Un progetto giovane che ha già saputo superare il difficile momento legato alla pandemia mediante soluzioni gastronomiche e logistiche che hanno consentito ai due soci ed al loro tema di donare una necessaria continuità lavorativa a Rever.
Un spazio allestito in stile minimal principalmente dedicato all'alta cucina, ma che si presta a divenire l'ambiente ideale per ospitare qualunque forma di rappresentazione artistica, dalle mostre alle sfilate, passando per le temporary boutique e gli spettacoli musicali. La proposta gastronomica recita naturalmente un ruolo da protagonista grazie ad una carta agile con piatti intriganti dal punto di vista gustativo ed estetico con un punto di forza notevole, l'eccellente rapporto qualità/prezzo che rende Rever un ristorante accessibile a tutti. La forte amicizia che lega Matteo e Fabio è il filo conduttore del menu e della filosofia culinaria del locale: ogni singola creazione ha un significato, ogni piatto è strutturato per essere raccontato attraverso un gusto originale. Un progetto giovane che ha già saputo superare il difficile momento legato alla pandemia mediante soluzioni gastronomiche e logistiche che hanno consentito ai due soci ed al loro tema di donare una necessaria continuità lavorativa a Rever.
Fabio, Matteo e l'amore per la cucina
Nato a Roma nel'94, Fabio Sardella inizia a lavorare nel bar dei genitori. Da sempre attratto dalla cucina, studia all'alberghiero Domizia Lucilla ed inizia a lavorare gratuitamente in una tavola calda per imparare il mestiere che voleva fare sin da bambino. A 17 anni ha la fortuna di conoscere Claudio Schiano (Executive Chef di Porto Fluviale), che lo inserisce in brigata fin dall'apertura, colpito dal suo naturale talento per la cucina. Dopo varie esperienze lavora dai "Cugini Dupon" a Monterotondo, quindi da Pabulo ed infine al Mapic e all'Host di Milano come Chef. Romano classe '98, Matteo Insegno, giovane promessa del calcio, si forma nel campo della comunicazione e nell'ambito discografico, acquisendo fondamentali competenze che lo portano a volersi cimentare con la ristorazione, suo pallino da sempre, arrivando così a creare Rever nell'ottobre 2020.
La cucina del racconto
Ogni piatto di Rever rappresenta una tappa fondamentale del percorso di crescita umano e professionale dei due ragazzi, una "cucina del racconto" che appassiona per l'autenticità delle creazioni e per l'intensità dei sapori. Aperto tutti i giorni dalle 12 alle 24, il locale offre una serie di soluzioni estremamente interessanti: si parte con l'agile Carta dalla quale poter scegliere piatti come Camouflage (Baby Verdure in diverse consistenze, Funghi Pioppini, chips di Platano, gel di Mais, estratto freddo di Verza Rossa), Rosso su Rosso (Tonnarelli mantecati con succo di Barbabietola e Menta, fonduta fredda di Gorgonzola, polvere di Rapa Rossa e Ricotta Infornata Affumicata) e Zona Gialla (Baccalà in umido su crema di Pachino Giallo, Melanzana arrosto e riduzione di Cacciatora) per giungere ai 3 diversi percorsi di degustazione, Rever, Carne e Pesce. A completare l'offerta la Drink List con un elenco di rivisitazioni dei grandi classici in chiave personale e l'idea gastronomica dei Cornetti Salati, una proposta estremamente apprezzata nel periodo di lockdown: la classica preparazione solitamente protagonista della colazione è qui interpretata da Fabio con farciture che partono dalla tradizione romana per giungere ad abbinamenti originali.
Nato a Roma nel'94, Fabio Sardella inizia a lavorare nel bar dei genitori. Da sempre attratto dalla cucina, studia all'alberghiero Domizia Lucilla ed inizia a lavorare gratuitamente in una tavola calda per imparare il mestiere che voleva fare sin da bambino. A 17 anni ha la fortuna di conoscere Claudio Schiano (Executive Chef di Porto Fluviale), che lo inserisce in brigata fin dall'apertura, colpito dal suo naturale talento per la cucina. Dopo varie esperienze lavora dai "Cugini Dupon" a Monterotondo, quindi da Pabulo ed infine al Mapic e all'Host di Milano come Chef. Romano classe '98, Matteo Insegno, giovane promessa del calcio, si forma nel campo della comunicazione e nell'ambito discografico, acquisendo fondamentali competenze che lo portano a volersi cimentare con la ristorazione, suo pallino da sempre, arrivando così a creare Rever nell'ottobre 2020.
La cucina del racconto
Ogni piatto di Rever rappresenta una tappa fondamentale del percorso di crescita umano e professionale dei due ragazzi, una "cucina del racconto" che appassiona per l'autenticità delle creazioni e per l'intensità dei sapori. Aperto tutti i giorni dalle 12 alle 24, il locale offre una serie di soluzioni estremamente interessanti: si parte con l'agile Carta dalla quale poter scegliere piatti come Camouflage (Baby Verdure in diverse consistenze, Funghi Pioppini, chips di Platano, gel di Mais, estratto freddo di Verza Rossa), Rosso su Rosso (Tonnarelli mantecati con succo di Barbabietola e Menta, fonduta fredda di Gorgonzola, polvere di Rapa Rossa e Ricotta Infornata Affumicata) e Zona Gialla (Baccalà in umido su crema di Pachino Giallo, Melanzana arrosto e riduzione di Cacciatora) per giungere ai 3 diversi percorsi di degustazione, Rever, Carne e Pesce. A completare l'offerta la Drink List con un elenco di rivisitazioni dei grandi classici in chiave personale e l'idea gastronomica dei Cornetti Salati, una proposta estremamente apprezzata nel periodo di lockdown: la classica preparazione solitamente protagonista della colazione è qui interpretata da Fabio con farciture che partono dalla tradizione romana per giungere ad abbinamenti originali.
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