Foodcations: estate 2020 in Italia a tavola con le Cesarine
Quest'anno le vacanze si fanno in Italia. Dei 24 milioni di persone che si muoveranno infatti l'86% sceglie di rimanere nel nostro Paese e solo il 4,8% ha in programma di andare all'estero, contro il 26% del 2019. Lo segnala l'indagine sull'impatto dell'emergenza coronavirus realizzata da Isnart- Unioncamere su un campione rappresentativo di italiani intervistati nelle scorse settimane. È quindi il momento ideale per riscoprire le bellezze del Belpaese, anche a tavola. A differenza di altri Paesi, l'Italia può vantare una ricchissima varietà non solo di arte e paesaggi ma anche di cucina, prodotti e vini che spesso valgono un viaggio.
Inoltre anche adesso che siamo tornati quasi alla normalità pre-Covid e che bar e ristoranti hanno aperto, forse non siamo ancora tutti pronti per tornare nei locali. Nonostante i numeri siano fortunatamente in calo, il virus sembra essere ancora in giro e certamente occorre fare molta attenzione. Come fare allora? Come godere della convivialità, ma in sicurezza? Sarà questa l'estate delle cene in casa? O ancora meglio in giardino e in balcone? Sicuramente sì. Basta rispettare (o far rispettare, se siamo noi ad aprire la casa agli ospiti) alcune semplici regole. Negli ultimi anni ad accogliere il maggior numero di turisti sono state le Cesarine delle grandi città d'arte come Roma, Firenze, Venezia, Palermo, Napoli, Bologna e Milano.
Questa è l'estate giusta insomma per riscoprire l'Italia attraverso la sua cucina e i suoi prodotti. Turismo ed enogastronomia sono uniti in modo sempre più stretto ecco perché si parla sempre di più di foodcations, una parola composta da food e vacation che indica un modo di viaggiare che mette al centro il cibo, inclusa la ricerca di esperienze particolari, così come tradizioni e ricette della destinazione visitata. Non ci resta quindi in questa strana estate di riappropriarci del nostro Paese e di sostenere l'economia locale.
Riposarsi, ma soprattutto mangiare bene e in contesti diversi e autentici: è questa l'esigenza del viaggiatore moderno: fare esperienze enogastronomiche. Secondo l'Osservatorio di Home Food – le Cesarine*, il mercato dei tour è cresciuto così tanto da valere oggi, a livello globale, circa 150 miliardi di dollari su base annua. Una crescita dovuta soprattutto alla richiesta sempre maggiore, da parte dei viaggiatori, di ampliare orizzonti e provare esperienze inusuali e autentiche.
Emanuela, napoletana, ceramista e appassionata d'arte racconta che, ancorchè sempre apprezzato, il cibo è spesso solo una delle ragioni che portano i turisti alla sua tavola con vista mozzafiato sul Golfo: "Gli ospiti che ricevo a casa sono tutti curiosi, amichevoli e calorosi. Spesso si presentano con fiori, vino o dolce, come se venissero a cena da amici, e passano molto tempo in cucina con me filmandomi ai fornelli mentre spiego le ricette"
Nicoletta e Fabio, giornalisti in pensione e grandi giramondo a loro volta, oltre che Cesarini di lungo corso, raccontano invece di come negli anni abbiano registrato un aumentato interesse e curiosità dei loro commensali: "Ci chiedono di tutto: il posto migliore dove comprare la carne a Milano, se ci sono mercati rionali in zona e se li accompagniamo, il segreto per la besciamella perfetta o la sbrisolona".
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