Don
Papa, lo spirito della Rivoluzione
a cura di Stefano Coccia
Ci sono
vari modi di affrontare una sconfitta di misura, come quella subita
dalla Roma nell’ultima partita di campionato contro la Juve. Anche
perché tra una marea di occasioni da rete sprecate, l’ennesima
traversa e un portiere avversario che come al solito fa i miracoli,
ce ne sarebbero tanti di episodi su cui recriminare! Ma è inutile
farsi il sangue amaro. Molto meglio, a nostro avviso, trovare subito
il modo di consolarsi. Per quanto riguarda il sottoscritto e mio
padre, cuori giallorossi infranti, abbiamo addirittura preteso che ci
prestasse soccorso un grande rivoluzionario del passato, attivo un
tempo nelle Filippine:
Dionisio Magbuelas, meglio conosciuto come “Papa” Isio. Don
Papa,
insomma. Non il suo spirito, ovviamente, ma la parola “spirito”
in qualche misura c’entra pure, essendo Don Papa il rum filippino
per antonomasia.
Così io
e mio padre abbiamo tentato di rifarci dalle delusioni calcistiche
“battezzando” una bottiglia di Don
Papa
Rum 7 anni,
frutto per l’appunto dell'unione di diversi rum invecchiati più di
7 anni. Tutto sommato non poteva esserci scelta migliore, se si
voleva “addolcire” l’amarezza di una sconfitta sportiva. Sì,
perché questo rum filippino non può certo competere con
l’equilibrio e l’estrema ricercatezza del gusto, che è facile
invece ravvisare nei più pregiati rum dell’area caraibica, ma ha
dalla sua proprio una straordinaria dolcezza. Sufficiente accostare
al naso il bordo del bicchiere per rendersi conto delle
profumatissime note di vaniglia. E a questa prima sensazione
olfattiva fa riscontro, già dal primo assaggio, l’analoga
immersione in un gusto mieloso, zuccheroso, fruttato, che può
risultare gradevole o anche stucchevole, a seconda di quanto sia
elevata la propensione del singolo verso sapori inequivocabilmente
dolciastri, caramellosi.
A occhio
e croce ci verrebbe spontaneo segnalare un prodotto del genere alla
particolare attenzione di un pubblico femminile che può prediligere
qualcosa di non eccessivamente alcolico, morbido al palato e dal tono
più delicato, rispetto ad altri rum. Pur essendo consapevoli che,
anche tra le nostre dirette conoscenze, vi sono “signore” (e da
questo punto di vista le stimiamo molto) in grado di bere come
camionisti e alla ricerca magari di sensazioni più forti. Che altro
aggiungere? Questo rum proveniente dall’isola di Negros nelle
Filippine, dove la canna da zucchero è di casa, lo abbiamo bevuto
liscio e resta probabilmente l’opzione migliore, considerando il
gusto così marcato e tendente verso una pervasiva dolcezza, che
inonda ben presto il palato. Ma c’è anche chi consiglia di
versarlo su un unico grande cubetto di ghiaccio, che si scioglierà
poi lentamente nel bicchiere. E ci sono stati segnalati inoltre
alcuni cocktail, tra i quali è il KA-PAG
SEROIUS KA
ad averci intrigato di più, vista la contemporanea presenza del
“calamansi” (o lime delle filippine) e dello zenzero, tra gli
ingredienti.
KA-PAG
SERIOUS KA
Da
servirsi in un bicchiere Old Fashioned. Muddler e shaker. Aggiungere:
40 ml.
di Don Papa Rum
1
cucchiaio di zenzero appena tagliato (à la julienne)
3
calamansi affettati
1
cucchiaio di succo di calamansi fresco
20 ml.
di miele
Pestare
con il muddler per 10 secondi, aggiungere 3 grandi cubetti di
ghiaccio e shakerare. Versare il tutto nel bicchiere Old Fashioned e
colmare con soda. Mescolare.
3 commenti
ah allora per la mia squadra del cuore dovrò comprarne una scorta!!
RispondiEliminaMmm, mi piace rum e miele! Questo drink d'il tuo babo mi sembra molto buono! Ti auguro un meraviglioso anno nuovo con molte cibo delizioso!
RispondiEliminaDenisesPlanet.com
Deve essere ottimo questo rum!
RispondiEliminaHappy new year!!!
Kisses, Paola.
Expressyourself
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