Quando il fato ci mette lo zampino, è più forte di ogni altra azione che tu possa compiere, anche se, c'è sempre una possibilità di scelta. Il libero arbitrio.
Ebbene si, da ogni azione deriva una conseguenza. Da ogni decisione presa, può scaturire un qualcosa che ci è oscuro, o che forse era scritto.
Ad ogni modo, la serata al Circolo degli Artisti non era programmata, ma difficilmente rifiutiamo gli inviti, specialmente quando c'è qualcosa di interessante da scoprire.
The Carnabys è una band proveniente direttamente dall'Inghilterra e che sta facendo furore. Una delle band ospiti dell'Hard Rock Live in Rome, che si è tenuto lo scorso 12 Luglio in Piazza del Popolo, ma che abbiamo avuto il piacere di ascoltare e conoscere la sera precedente, con un live al Circolo degli Artisti di Roma, uno dei più noti locali della Capitale.
In attesa di assistere al concerto, abbiamo gironzolato in giro per il Circolo. Non è il solito locale, poichè al suo interno vi è un grande giardino, dove in estate sono aperte varie zone bar e dinner, dove bere e mangiare qualcosa. Vi è anche l'angolo per i dibattiti e anche una piccola sala cinematografica all'aperto. Inoltre vi sono anche alcuni stand artigianali dove è possibile acquistare gioielli o vestiti, in una atmosfera alquanto rilassata.
Per placare i morsi di una fama improvvisa, prendiamo un tiramisù fatto in casa e delle patate fritte al cartoccio, che in estate è sempre un piacere mangiare all'aria aperta.
Ormai arrivate le ore 23, decidiamo di andare nella sala concerti per vedere se effettivamente il live fosse iniziato. La musica, prima ancora della vista, ci ha confermato l'inizio del live.
Vediamo quindi sul palco cinque giovanissimi ragazzi, con una carica pazzesca. Un rock come non sentivo da tempo: travolgente, coinvolgente, vivace. I cinque ragazzi hanno stoffa da vendere, come dei veri e propri veterani da palco, che per la loro energia mi hanno ricordato i The Who. Difatti mi aspettavo che da un momento all'altro spaccassero una chitarra. In verità, quei folli gesti avvenivano negli anni '60, quando il rock era davvero una rivoluzione.
Ad ogni modo non appena finito il concerto, riesco ad individuare la persona che mi ha invitato al concerto, così da fare due chiacchiere. Non avevo preventivato però che, in questo modo, avrei potuto anche incontrare la band.
Così, dopo un breve giro all'esterno, alla ricerca di famosi braccialetti per poter accedere al backstage, incontriamo anche Tommaso, uno dei ragazzi che accompagnavano la band, scoprendo poi con sorpresa di conoscerlo già, per via di una intervista fatta qualche tempo fa alla sua band. E' stato davvero strano incontrarsi in questo modo, ma è stato anche piacevole. Uscire dai social e dalle classiche mail e ritrovarsi di fronte alle facce con le quali "parli", è stato emozionante. In fin dei conti, è proprio a questo che servono i social, no? Molto spesso però restano soltanto uno scudo per chiudersi ancora di più nel proprio mondo.
Ad ogni modo, Tommaso riesce a farmi avere un pass backstage e mentre ne è alla ricerca di un altro, l'ufficio stampa mi accompagna a conoscere il manager della band, Simon, nonchè padre di uno dei componenti.
Molto gentile e lusingato dal mio interessamento, ci mettiamo d'accordo per una successiva intervista via mail, per poi tornare di nuovo verso l'ingresso del backstage, in attesa di un miracolo di Tommaso. Ma il bracciale non arriva, così decidiamo di attendere che la band esca. Il manager però, vedendoci fuori all'ingresso, ci chiede come mai non siamo dentro e gli spieghiamo il motivo. Così cerca di farci entrare in un altro modo, senonchè -non avendo capito cosa volesse fare- il responsabile della sicurezza lo insegue dicendogli che non era possibile fare quel che aveva in mente, ovvero farci entrare da una porta secondaria.
Scusandoci tutti per l'accaduto, torniamo di nuovo fuori, seppur con il mio braccialettino sarei potuta entrare senza problemi, ma non volevo godermi il momento da sola. I ragazzi finalmente escono fuori e scambiamo due chiacchiere al volo, complimentandomi con la loro musica e dicendogli che successivamente li avrei contattati per una intervista.
Molto gentile e lusingato dal mio interessamento, ci mettiamo d'accordo per una successiva intervista via mail, per poi tornare di nuovo verso l'ingresso del backstage, in attesa di un miracolo di Tommaso. Ma il bracciale non arriva, così decidiamo di attendere che la band esca. Il manager però, vedendoci fuori all'ingresso, ci chiede come mai non siamo dentro e gli spieghiamo il motivo. Così cerca di farci entrare in un altro modo, senonchè -non avendo capito cosa volesse fare- il responsabile della sicurezza lo insegue dicendogli che non era possibile fare quel che aveva in mente, ovvero farci entrare da una porta secondaria.
Scusandoci tutti per l'accaduto, torniamo di nuovo fuori, seppur con il mio braccialettino sarei potuta entrare senza problemi, ma non volevo godermi il momento da sola. I ragazzi finalmente escono fuori e scambiamo due chiacchiere al volo, complimentandomi con la loro musica e dicendogli che successivamente li avrei contattati per una intervista.
Concludiamo la serata british e dal sapore tipico della "beatlesmania" con una foto che farà il giro del mondo. Almeno tra i numerosi contatti della band.
Una serata che mi ha lasciato piacevolmente sorpresa, sia per gli incontri inaspettati e sia per la musica di una giovanissima band, considerati già i nuovi Rolling Stones.
Una serata che mi ha lasciato piacevolmente sorpresa, sia per gli incontri inaspettati e sia per la musica di una giovanissima band, considerati già i nuovi Rolling Stones.
Scommettiamo?
CIRCOLO DEGLI ARTISTI - Via Casilina Vecchia, 42, 00182 Roma, Italia
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