Pranzo presso La Fattoria di Clotilde per conoscere Adriano e Flavio

Il neo papà Alessandro e la neo mamma Roberta ci hanno così presentato i "cuccioli" di casa. Quando io ed Isa li abbiamo visti ce ne siamo subito innamorate. Così piccoli e teneri, ma già tanto grandi da riempire le giornate dei novelli genitori che, tra pappine, ruttini, cambi di pannolini e tanto altro, hanno azzerato completamente la loro vita sociale.

E' dunque un miracolo questo nostro incontro e pranzo, ma le piccole vite hanno la precedenza. Noi non vediamo l'ora di vederli crescere, contaminandoli un pò con la nostra arte... magari avvicinandoli anche al buon cibo.

In fondo, si inizia da piccolini ad apprezzare le cose belle e buone della vita.

L'interno di questo locale è particolarissimo: sembra davvero di essere in una fattoria. Vi sono tavoli in legno, il bancone che ricorda la staccionata di una fattoria, c'è persino un albero all'interno! Mentre i muri sono dipinti con tanti animali. Il posto è molto curato in ogni dettaglio e, a detta di Alessandro, i proprietari sono molto gentili e cortesi.

Noi, dal canto nostro, non vediamo l'ora di assaggiare i piatti ed accertarsi di questa estrema gentilezza del locale.

In questo locale siamo stati a dicembre, quindi tutto ciò che abbiamo mangiato è cibo di stagione.

Come potete vedere, abbiamo preso del baccalà fritto -i fritti sono tipici della cucina romana- mentre come primi abbiamo scelto risotto agli scampi, gnocchi -anche questi tipicamente romani- e dei tortelli fatti in casa alla zucca.

Estremamente buoni i miei tortelli, così morbidi che si scioglievano in bocca. Accompagnati anche da qualche briciola di amaretti, per smorzare il dolce della zucca. Non impazzisco per gli amaretti, ma l'accostamento alla zucca è gradevolissimo.

Non ho saputo resistere all'insalata di polpo, tenerissima e sfiziosissima, mentre Alessandro -un carnivoro- si tuffa negli spiedini.

Isa opta per il tiramisù della casa, mentre Ale per un tartufo bianco.

Un dolce così non lo avevo mai mangiato e ne sono rimasta estasiata.


Lo vedete poi quel bicchierino? Beh, pensavamo che ci portassero una crema di pistacchi... una vera crema, un dolce! Invece, si tratta di un liquore. Ne ho bevuto un sorso, giusto per non farlo tornare indietro così com'era.... la prossima volta dovrò far più attenzione a quel che mi propongono.

Ad ogni modo, il nostro pranzo è stato divino. Non ricordo l'ultima volta che ho mangiato così bene, tanto che ci tornerei ogni giorno a mangiare, se non fosse che ahimè si trova in un posto lontanissimo da dove vivo.

Confermiamo infine l'estrema gentilezza del titolare e di chi vi lavora, sempre con il sorriso sul volto, sempre attenti ad ogni dettaglio e richiesta, sempre premurosi ed accorti. Un locale così ti fa sentire a casa.

Sicuramente ora sono abbastanza grandicelli per poterli indossare e sfoggiare. Chissà quale sarà il loro primo concerto, quale sarà il primo ricordo significativo che ricorderanno per tutta la vita, chissà quale sarà il loro dolcetto preferito, chissà se come il papà si appassioneranno ai Kiss.

Non ci resta che vederli crescere, un pochino alla volta.